Veneto Lombardia Emilia Romagna sono le regioni maggiormente interessate da incauti investimenti in diamanti proposti dalle banche attraverso i propri sportelli. Riporta il giornale di Padova di almeno una quindicina di residenti che hanno investito somme ingenti in questo modo e rischiano di perdere gran parte dei risparmi. La procura di Milano, in seguito a diverse querele, sta indagando per truffa ai danni di soggetti ai quali sono stati venduti in modo ritenuto fraudolento i preziosi. Ma si stimano in oltre 100.000 i cittadini siano stati indotti a investire i propri risparmi in diamanti, venduti in concorso con importanti istituti di credito da Intermarket Diamond Business (IDB) e Diamond Private Investment (DPI) specializzate ma a un prezzo gonfiato, notevolmente superiore a quello indicato nei listini, causando agli ignari risparmiatori un ingiusto e grave danno.Alcuni comitati di Cittadinihanno querelato per truffa le banche che invogliavano i clienti a investire in diamanti «che venivano descritti come un bene rifugio ad alto rendimento, privo di qualsiasi rischio e facilmente spendibile». Ma secondo la Consob, alle banche che avevano deciso di prendere parte a tale attività, le società attive nella commercializzazione dei preziosi avevano garantito commissioni fino a 20 volte superiori a quelle normali.
Dalle testimonianze e casistiche raccolte l’operazione venisse proposta sia a clienti benestanti che a semplici lavoratori e pensionati, con importi di investimento che da alcune migliaia a diverse centinaia di migliaia di euro.Tutte le testimonianze raccolte riferiscono di consulenti che assicurano il il valore dei preziosi lieve ma costante ascesa e il rientro facile e veloce dell’investimento. L’ utorità garante per la Concorrenza e il mercato ha ritenutogravemente ingannevoli le modalità di commercializzazioni dei diamanti, infliggendo sanzioni per 15,3 milioni alle società Diamond Private Investmente spa e Intermarket Diamond Business Spa e alla Banca Popolare di Milano, Intesa Sanpaolo, Monte Paschi di Siena e Unicredit. Ma sono molte altre le banche convenzionate con le società di vendita dei diamanti.
Contro il le sanzioni dell’AGCM la Intermarket Diamond Business ha proposto ricorso al TAR Lazio, che, nell’udienza del 31 gennaio ha rinviato la discussione nel merito al 17 ottobre 2018, senza sospendere comunque il provvedimento.
Attualmente oltre alla vicenda penale per truffa, che potrebbe avere tempi di definizione lunghi e incerti, ci sono diverse cause civili sono state avviate dall’ufficio legale di EuroConsumatori Firenze, finalizzate a recuperare le somme investite. Presso il tribunale di Modena è prevista a marzo l’udienza di comparizione per vicenda di clienti convinti da banche e consulenti a investire gran parte dei propri risparmi in diamanti, che valevano circa un quarto del prezzo pagato.
Le filiali delle banche a cui si rivolgono i clienti truffati per avere chiarimenti e notizie continuano a restare nel vago rimandando a una non meglio precisata “ripresa” dell’attività. Difficilmente però i diamanti acquistati a caro prezzo potranno essere rivenduti ad ulteriori clienti che siano correttamente informati dei rischi e del prezzo effettivo. E’ anche piuttosto difficile che le banche vadano ad accollarsi gli oneri di restituzione degli investimenti. Nessuna conferma hanno avuto le voci di tentativi da parte delle banche di risarcire clienti.
Le società che vendevano diamanti e le banche coinvolte confidano almeno nell’esito del giudizio pendente al TAR Lazio e presentato da da IDB, per migliorare, almeno formalmente, la loro posizione nelle cause già avviate o che si andranno ad avviare.
Ordinanza del TAR del 31 gennaio 2018
Se hai acquistato diamanti tramite sportello bancario probabilmente sei stato vittima di raggiri, ed è necessario procedere con azioni legali.
L’Ufficio Legale di AECI , in collaborazione con LexOpera, assiste i soci nelle controversie per la restituzione dell’investimento e il risarcimento dei danni.
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