Nuova inchiesta della Procura di Bari investe la Banca Popolare di Bari. La notizia riportata sui quotidiani è che sarebbero sul registro degli indagati i vertici dell’istituto di credito Con l’accusa di associazione per delinquere, truffa, ostacolo all’attività della Banca d’Italia e false dichiarazioni nel prospetto informativo depositato alla Consob. I fatti contestati dalla Procura si riferiscono al periodo 2013-2016, a far partire l’indagine è stata la denuncia di un funzionario dell’ufficio rischi. Le presunte irregolarità commesse riguardano in buona parte l’acquisizione di Tercas, la ex Cassa di Teramo. Gli accertamenti svolti dalla guardia di finanza, però, riguarderebbero anche “il rilascio di linee di credito, in via diretta o indiretta, con l’acquisto di azioni”
La vicenda si affianca ad altri accertamenti in corso da parte della Procura di Bari , riguardo gli ordini di vendita delle azioni da parte di alcuni soci, prima che queste fossero deprezzate. Infatti nell'asta del 18 marzo 2016, prima dell'assemblea del 24 aprile 2016, in cui le azioni BpB hanno subito un deprezzamento dal valore di 9,53 euro a 7,50 euro, “è emersa una significativa anomalia, consistita nell'inserimento manuale di ordini di vendita, in violazione del criterio cronologico che deve uniformare l'inserimento e l'evasione delle richieste di cessione dei titoli”.
Aumentano i motivi di preoccupazione per i 70mila soci che vedono il recupero del valore delle azioni sempre più a rischio e nessuna possibilità di smobilizzo nel breve periodo. Gli scambi sulla piattaforma hi-mtf continuano a essere pressocchè nulli per mancanza di compratori
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