Il Gup di Milano ha rinviato a giudizio con le accuse di aggiotaggio e falso in bilancio i due ex vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, nell'ambito di uno dei processi sulla crisi della banca. Il processo comincerà il 17 luglio. La Procura di Milano aveva chiesto il proscioglimento di entrambi.
Oltre a Fabrizio Viola e ad Alessandro Profumo, ora amministratore delegato di Leonardo , sono stati rinviati a giudizio anche l'ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvadori (solo per falso in bilancio, è caduto l'aggiotaggio) e la stessa banca senese per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti per i reati commessi dai dipendenti.
Il processo inizierà il 17 luglio davanti ai giudici della seconda sezione penale. Il pm, Stefano Civardi, aveva chiesto il proscioglimento per tutti, compresa la banca. Al centro del procedimento, la presunta falsa rappresentazione nei bilanci 2011, 2012, 2013 e 2014 di Mps dei derivati Alexandria e Santorini.
Il fascicolo, che riguardava una decina di indagati, era stato trasmesso nel luglio del 2016 da Siena al capoluogo lombardo per ragioni di competenza territoriale. Poi a settembre 2016 la Procura milanese aveva chiesto l'archiviazione a per l'"estrema difficoltà" a ravvisare il dolo. A opporsi all'epilogo giudiziario della vicenda erano stati.alcuni azionisti e associazioni di consumatori.
Nel frattempo era intervenuto anche il procuratore generale, Felice Isnardi, che aveva disposto ulteriori accertamenti sulla posizione della banca senese, sfruttando la possibilità che gli concedeva l'articolo 58 della legge 231 del 2001 di svolgere "gli accertamenti indispensabili e, qualora ritenga ne ricorrano le condizioni, contestare all'ente le violazioni amministrative conseguenti al reato", entro sei mesi dalla comunicazione del decreto di archiviazione della Procura.
Nell'ambito degli approfondimenti svolti dalla Procura Generale, era stata eseguita anche una perizia tecnica sui derivati Santorini e Alexandria da cui sarebbero originate le perdite milionarie nascoste nei bilanci. Il dossier era stato redatto da due professori universitari esperti in materia. Il 21 aprile del 2017 il gup, Livio Antonello Cristofano, aveva disposto l'imputazione coatta di Viola, Profumo e del presidente del collegio, Paolo Salvadori, procedimento poi riunito con quello a carico della sola banca.
Archiviata, invece, la posizione degli altri indagati tra cui gli ex vertici di Rocca Salimbeni, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. Viola e Profumo si sono fatti interrogare nell'autunno del 2017 professando la loro innocenza. L'udienza preliminare si è arenata da novembre del 2017 ad aprile di quest'anno perché il giudice aveva dichiarato la nullità della richiesta di processo accogliendo un'eccezione preliminare delle difese. Poi lo scorso 6 aprile il pm Civardi aveva chiesto il proscioglimento di Viola, Salvadori, Profumo e della banca. Invece oggi il Gup di Milano ha rinviato a giudizio Viola, Profumo e Mps
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