La cooperativa CFT ha tenuto a precisare l’evoluzione delle vicende sulla crisi iniziata nel 2019 a seguito della quale ha richiesto la restituzione delle quote sociali non versate da parte dei lavoratori cessati (V. nostro articolo Crisi Cooperativa CFT: Tribunale di Firenze annulla il decreto ingiuntivo al socio lavoratore)
La CFT ha presentato, nel luglio 2019, domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis l. fall., accolta dal Tribunale di Firenze con decreto del 16 ottobre 2019, R.G. 1/2019, pubblicato al Registro delle Imprese in data 18 ottobre 2019, divenuto definitivo in difetto di impugnazioni nel termine di cui all’art. 182-bis, comma 5, l. fall.
Successivamente alla cessazione del rapporto associativo/lavorativo, il soci sarebbero decaduti dal beneficio del termine e, a parere della cooperativa tenuti a provvedere all’integrale corresponsione delle quote.
Ad oggi sono stati sottoscritti da CFT accordi di dilazione e/o rateizzo, sino ad un massimo di 12 anni, per oltre 380 posizioni.
A partire dal 2021 la Cooperativa ha registrato un consolidamento del portafoglio clienti, nonché l’aumento di fatturato sui grandi clienti e l’incremento delle marginalità. In linea con il piano industriale omologato dal Tribunale.
La CFT ha registrato una riduzione dei dipendenti passando da 1833 addetti del 2019 a 1369 del 2022
Il debito verso l’erario a dicembre 2019 ammontava a ca. € 42 milioni, ed è stato oggetto di rateizzo concordato con nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione omologato dal Tribunale nel 2019. CFT ha regolarmente versato le rate previste dalla transazione fiscale nonché i debiti correnti maturati nei confronti dell’erario e degli enti previdenziali.
il consiglio di amministrazione di CFT in carica dal 2020 ha deliberato e coltivato un’azione di responsabilità avverso i membri degli organi di amministrazione e controllo di CFT in carica nel periodo fino al 2018, per chiedere il risarcimento dei danni subiti dalla Cooperativa, quantificati in oltre 20 milioni di euro (giudizio pendente presso il Tribunale di Firenze.)
Il Tribunale di Firenze ha condannato con sentenza di primo grado l’ex Presidente Leonardo Cianchi (rimasto in carica fino al 9 ottobre 2018), a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni con rito abbreviato per mancato versamento da parte della Cooperativa di oltre 38 milioni di euro di Iva relativa agli esercizi dal 2014 al 2017.
Durante il periodo pandemico sono aumentati in misura più che proporzionale i costi e gli oneri per la prestazione dei servizi. Tale incremento dei costi ha ridotto i margini di CFT
In alcune interrogazioni parlamentari al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali”, nell’ambito della quale “La CFT è stata definita un autentico “poltronificio” da parte di alcuni interroganti”, per cui “Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva già comunicato di aver messo sotto osservazione la Cooperativa CFT”. Le interrogazioni di cui trattasi (n. 3-00320 del 13 novembre 2018, n. 3-01263 del 28 gennaio 2020 e n. 3-01690 del 24 luglio 2020) non avrebbero portato a rilevare anomalie.
I lavoratori di CFT hanno regolarmente percepito lo stipendio mensile per tredici mensilità. La 14° mensilità è stata oggetto di rinuncia volontaria, totale o parziale, approvata dall’assemblea dei soci e dalle associazioni sindacali.
La revoca dei decreti ingiuntivi è stata motivata principalmente dalla intervenuta prescrizione del diritto di CFT a richiedere la quota sociale. Una delle pronunce del tribunale ha ritenuto che pur non avendo diritto ala restituzione del capitale versato il socio non ha l’obbligo di versare il residuo del capitale sottoscritto. Avverso la sentenza pende attualmente appello della Cooperativa.
Crisi Cooperativa CFT: Tribunale di Firenze annulla il decreto ingiuntivo al socio lavoratore)
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