In seguito a diverse denunce presentate da parte dei risparmiatori un comunicato stampa dell’AGCM del 31 gennaio 2017 informa che “L’Autorità ha deciso di avviare a tutela dei consumatori due distinti procedimenti in materia di pratiche commerciali scorrette, nei confronti di DPI – Diamond Private Investment con sede in Roma e il secondo nei confronti delle società IDP – Intermarket Diamond Business e IDB Intermediazioni S.r.l. con sede in Milano, imprese che propongono ai consumatori l’investimento in diamanti, anche attraverso gli sportelli di alcuni Istituti di Credito”
Nello stesso giorno la CONSOB, sempre a seguito delle segnalazioni di associazioni di consumatori con un comunicato richiama l’attenzione del pubblico e degli intermediari sulla compravendita di diamamti. Scrive la Commissione che “In queste proposte commerciali i diamanti sono generalmente presentati come un investimento durevole, sicuro, con una possibile prospettiva di apprezzamento economico nel tempo e con un’enfasi rilevante sulle caratteristiche di bene-rifugio.
I prezzi di acquisto dei diamanti, determinati direttamente dal proponente, sarebbero superiori al loro valore di mercato. Non sarebbe, inoltre, chiaro, a causa della scarsa trasparenza delle proposte, quale parte del prezzo sia dovuta al costo effettivo del diamante e quale sia invece rappresentata dalle commissioni applicate dalle società proponenti e dagli istituti bancari al momento dell’operazione.
La disciplina di trasparenza e correttezza sui servizi di investimento non è di per sé applicabile alla vendita di diamanti o di altri beni materiali anche qualora avvenga tramite il canale bancario né, in tali casi, è prevista la pubblicazione di un prospetto informativo. Tuttavia, come già chiarito dalla Consob (Comunicazione n. 13038246 del 6 maggio 2013), la vendita di un bene materiale, come i diamanti, può assumere le caratteristiche di offerta di un prodotto finanziario se siano esplicitamente previsti, anche tramite contratti collegati, elementi come, ad esempio, promesse di rendimento, obblighi di riacquisto, realizzazione di profitti ovvero vincoli al godimento del bene”.
Le banche da anni, consigliano ai risparmiatori di investire anche acquistando diamanti, consiglio non certo disinteressato viste le generose commissioni percepite. L’acquisto avviene allo sportello e a venderli, in collaborazione con le banche, sono le due società Idb Intermarket Diamond Business e Dpi Diamond Private Investment.
Quello che le banche però non rivelano è che il prezzo pagato per acquistarli è circa il doppio del valore di stima o di mercato.
La stessa Consob ha avuto un atteggiamento piuttosto ambiguo affrontando l’argomento nel maggio del 2013, quando ritenne che la vendita in banca di diamanti non deve sottostare alle normali regole sui prospetti informativi.
L’autorità infatti si espresse in questi termini nella comunicazione n. DTC 13038246 del 6-5-2013: “Per configurare un investimento di natura finanziaria non è sufficiente che vi sia accrescimento delle disponibilità patrimoniali dell’acquirente (cosa che potrebbe realizzarsi attraverso alcune modalità di godimento del bene come per esempio con la rivendita del diamante) ma è necessario che l’atteso incremento di valore del capitale impiegato (e il rischio ad esso correlato) sia elemento intrinseco all’operazione stessa. (…) Si ritiene che, nel caso prospettato, non si versi in una fattispecie di investimento di natura finanziaria – e dunque di prodotto finanziario – e si esclude pertanto l’applicabilità, alle operazioni descritte, della complessiva disciplina dettata in materia di offerta al pubblico, ivi inclusa quella concernente la pubblicità”).
Ma l’avvio delle indagini amministrative poco giova agli investitori che hanno seguito i suggerimenti delle banche intermediarie, e che si trovano oggi con un valore dell’investimento puramente teorico, dato che il rientro del capitale investito è possibile solo se ci sono compratori disposti ad acquistare al prezzo pagato.
Se hai acquistato diamanti tramite banca probabilmente sei vittima di un raggiro. L’Ufficio Legale di AECI in collaborazione con Il Centro Analisi Gemmologiche di Messina assiste i soci nelle controversie per la restituzione dell’investimento e il risarcimento dei danni.
Per i costi dell’azione giudiziaria consultare la nota spese e tariffe riservate ai soci
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