E’ obbligo della Banca di fornire al cliente “un’informazione adeguata in concreto” Se l’informazione manca o è inadeguata la banca deve risarcire per il valore perduto delle obbligazioni o delle azioni.
La Corte di Cassazione nella sentenza n. 2535 del 9 febbraio 2016 ha ribadito che la banca deve tenere un comportamento professionale prudente e diligente, e quindi è obbligo quello di evidenziare l’eventuale non adeguatezza dell’operazione.
La vicenda riguarda investitori che avevano sottoscritto contratti di acquisto di obbligazioni che avevano perso completamente valore a seguito del default dell’azienda. La Suprema Corte che ha affermato l’obbligo di fornire all’investitore un’informazione tale da soddisfare le specifiche esigenze del singolo rapporto, in relazione alle caratteristiche personali e alla situazione finanziaria del cliente”;
Inoltre secondo i giudici il comportamento della banca non può ritenersi giustificato neppure nel caso in cui i clienti, a fronte della segnalazione di inadeguatezza dell’operazione, ribadiscano per iscritto la propria volontà di effettuare l’operazione.
La Suprema Corte ha ancora ricordato che: “Tutte le informazioni, comprese le comunicazioni pubblicitarie e promozionali, indirizzate dagli intermediari a clienti o potenziali clienti devono essere corrette, chiare e non fuorvianti” e devono essere rese: “in una forma comprensibile” per consentire ai risparmiatori di prendere le decisioni in materia di investimenti in modo consapevole.
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