Nel vasto mondo digitale, dove le immagini possono essere scambiate e condivise con un clic, la protezione dei diritti d’autore è diventato un argomento bollente.
Ma in mezzo al tumulto di leggi e regolamenti, ci sono alcuni che sembrano prendere il loro ruolo di “protettori dei diritti” in modo un po’ troppo letterale, e PicRights è un perfetto esempio di questo, inviando migliaia di richieste di pagamento soprattutto a piccole imprese e organizzazioni.
Immagina questa situazione: hai scaricato la foto del vicino autogrill e l’hai messa sul tuo sito web per accompagnare un banner. Poi, improvvisamente, arriva una lettera da PicRights che sostiene che hai usato un’immagine di loro proprietà – affermando di rappresentare agenzie fotografiche internazionali.. Ma c’è qualcosa qualcosa di strano. Perché la foto dell’autogrill Catanzaro Sud dovrebbe essere un’opera d’arte di proprietà di colossi americani dell’informazione?
Ma la parte davvero interessante è che non ti chiedono di rimuovere l’immagine. Vogliono un pò tuo denaro per risolvere questa fastidiosa controversia.
Chi è PicRights
PicRights Europe GmbH è una società con sede in Svizzera e fornisce strumenti online ai suoi clienti per monitorare e monetizzare l’uso da parte di terzi delle immagini protette da copyright dei suoi clienti. La società di avere stipulato accordi con molte aziende come The Associated Press, Agence France, The Canadian Press, Reuters News & Media Inc, tutte aziende interessate alla protezione dei diritti d’autore sulle immagini.
PicRights non è uno studio legale, ma sembra inserita nel business avviato dallo studio legale legale americano Higbee & Associates, specializzato in materia di diritto d’autore, ma noto anche come “troll del copyright” per le sue strategie aggressive. Alcune lettere che le persone hanno ricevuto dallo studio includevano foto libere che provengono già da siti Web di uso gratuito, e utilizzabili da chiunque senza alcun pagamento di diritti. Inutile dire che Higbee and Associates mira a spaventare le persone imponendo alti prezzi da pagare, ma con poche informazioni a sostegno delle loro affermazioni.
Con lo stesso sistema PicRights spedisce richieste di risarcimento in massa proponendo una transazione da poche centinaia di euro ad alcune migliaia. Per quanto riguarda l’Italia le richieste sono inviate attraverso Picrights srl Italy con sede a Bergamo, che si occupa di inviare email e lettere cartacee, e gestire le transazioni con i clienti.
I servizi delle agenzie di servizi legal tech
Molte organizzazioni, Photoclaim, PicRights, Copytrack, Ryde e altre sono sorte per offrire a fotografi, agenzie stampa e media, e chiunque è interessato, di rintracciare le foto di occuparsi della riscossione di compensi e danni su scala europea e mondiale.
Fin a qui non vi sarebbe niente di male se queste legal tech non avessero iniziato a gestire il servizio in maniera spregiudicata inviando migliaia di email di avvisi di copyright infringement, a tutti coloro che vengono individuati come possessori di una corrispondenza fotografica, secondo loro sufficiente, per far partire una richiesta di compenso e danni.
La tecnica di Picrights: Il trolling sul copyright
“Copyright Troll” (troll del diritto d’autore) è un soggetto che svolge un’attività avente come unico scopo quello di lucrare attraverso richieste di risarcimento danni per la violazione di tali diritti. In pratica una specie di pesca a strascico svolta ai limiti della legalità in modo marcatamente aggressivo o velatamente minaccioso.
Anche PicRights afferma di avere accordi con diverse aziende per proteggere i diritti d’autore, con l’utilizzo di programmi automatici per esaminare il web alla ricerca di foto presenti sui siti web e individuare immagini protette da copyright.
I robots di PicRights mirano a individuare immagini corrispondenti a quelle custodite negli archivi di fornitori di immagini, alla ricerca di siti aziendali completi di recapito email pec etc. Una volta individuata la vittima PicRights invia una mail, spesso seguita da una lettera cartacea, sostenendo che si tratta di un’opera fotografica coperta da copyright di proprietà di uno dei loro clienti e richiedendo di dimostrare il possesso di una licenza d’uso per quelle immagini o di pagare una indennità a titolo transattivo.
Le vittime, solitamente hanno acquisito l’immagine da siti internet a larga diffusione che non riportano alcuna menzione dell’autore della data o di eventuali restrizioni. Poco esperte di questioni legali, e non avendo alcuna licenza da esibire, si trovano quindi a pensare di essere nel torto e, nel timore di ulteriori conseguenza, migliaia di loro ogni anno cedono alle richieste di pagamento. Con questo sistema PicRights Italia ha incassato nel 2022 oltre 230.000 euro
PicRights dichiara di rappresentare un quarantina di clienti agenzie (stampa, distributori di foto, illustrazioni e video a pagamento). Quindi allega una dichiarazione firmata in cui una di queste, che dichiara di avere diritti legali sull’immagine.
L’intervento dell’antitrust
Con il Provvedimento n. 30304 l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), pubblicato nel bollettino n. 35 del 3 ottobre 2022 ha sanzionato le Pratiche commerciali scorrette messe in atto da Photoclaim, una delle tante aziende che operano con lo stesso metodo.
La società è stata ritenuta responsabile degli invii delle e-mail con richieste di risarcimento standardizzate e formulate con modalità aggressive per asserite violazioni dei diritti d’autore causate dall’indebita utilizzazione on line di fotografie protette.
Oltre alla richiesta di somme richieste per le violazioni dei diritti d’autore on line contestate, la società, tramite il proprio legale, spingeva il destinatario dell’e-mail all’adesione a una proposta transattiva contenente clausole particolarmente onerose..
Secondo l’AGCM, “i contenuti e le modalità con cui sono formulate le richieste in questione sono volte ad indurre i destinatari ad aderire all’onerosa transazione proposta nel timore di esporsi a maggiori spese per una contestazione non adeguatamente circostanziata, in una giurisdizione straniera. Essi risultano contrari alla diligenza professionale e idonei a condizionarne la libertà di scelta, anche tramite un’interpretazione strumentale delle norme sostanziali e processuali sui diritti d’autore e sui diritti connessi”.
L’Antitrust sottolinea il carattere pressante e perentorio delle richieste di pagamento non accompagnate dalla prova della titolarità delle fotografie contestate e della sussistenza delle condizioni di tutela come opera fotografica o fotografia semplice.
Protezione Legale delle immagini: Normativa sul Diritto d’Autore
La tutela del diritto d’autore è fondamentale per la valorizzazione e la salvaguardia delle opere creative, e il rispetto delle leggi in materia di copyright è essenziale per una giusta gestione delle immagini fotografiche sul web e in altri contesti. Coloro che desiderano far valere i propri diritti come autori di fotografie devono assicurarsi di rispettare le disposizioni previste dalla normativa e, allo stesso tempo, essere informati sui propri diritti e doveri in materia di diritto d’autore.
In ambito legale, le fotografie possono godere della tutela piena del diritto d’autore, ma è importante comprendere che esistono distinzioni tra le fotografie “d’autore” e le fotografie “semplici”. Le prime beneficiano di una protezione più ampia, mentre le seconde attribuiscono all’autore, se questo è riconoscibile, solo il diritto esclusivo di riproduzione e diffusione, a patto che rientrino nella categoria delle fotografie “protette” come previsto dall’art. 90 della Legge n. 633/1941.
In particolare, l’art. 90 della suddetta legge stabilisce specifici requisiti che gli esemplari delle fotografie “protette” devono soddisfare. Essi devono contenere le seguenti indicazioni (Tribunale di Napoli Sentenza n. 2573/2023 pubblicata il 09/03/2023)
- Il nome del fotografo o, nel caso previsto dal primo capoverso dell’art. 88, della ditta da cui il fotografo dipende o del committente;
- La data dell’anno di produzione della fotografia;
- Il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografata.
Qualora gli esemplari non riportino queste indicazioni essenziali, la loro riproduzione non è considerata abusiva, e quindi, l’autore non può avvalersi del diritto esclusivo di riproduzione e diffusione della fotografia. Questa normativa è volta a garantire una maggiore chiarezza e protezione per gli autori delle opere fotografiche, nonché a favorire la corretta attribuzione dei diritti di proprietà intellettuale.
In ordine alla differenza tra fotografie artistiche e fotografie semplici “Ai sensi degli artt. 1 e 2 n. 7 della legge sul diritto d’autore, le fotografie, per poter essere qualificate come opere dell’ingegno, devono avere carattere creativo. Secondo la giurisprudenza, ciò significa che devono costituire manifestazione della personalità dell’autore (Tribunale Torino 23 Luglio 2021).
Le immagini rivendicate da Picrights non hanno alcuna di queste caratteristiche. Sono immagini comuni che non presentano carattere creativo e non riportano le generalità dell’autore.
Come difendersi da Picrights: Il timore di azioni legali
La paura indotta nelle vittime di successive azioni legali è un elemento chiave nell’approccio di PicRights e di altre aziende simili, per ottenere pagamenti.
In realtà, una eventuale azione legale, peraltro su scala internazionale, è una possibilità più teorica che pratica. I rischi e costi che dovrebbe affrontare PicRights renderebbe poco conveniente insistere attraverso questa strada.
In effetti, al momento non ci risulta nessuna causa legale svolta da PicRights in conseguenza del mancato pagamento alle loro richieste.
E’ opportuno comunque spendere qualche minuto e fare un controllo sull’immagine per verificare se se esiste qualche forma di copyright e avviso sull’utilizzo dell’immagine. oppure se è disponibile tramite accesso protetto.
E anche utile visitare il sito dell’azienda che si afferma proprietaria per verificare se quella immagine è disponibile a pagamento o soggetta a copyright, condizioni d’uso etc.
Quindi se avete ricevuto una richiesta di pagamento una volta accertato che effettivamente l’immagine è presente negli archivi del fornitore, rimuovete l’immagine dal sito in via cautelativa. La cessazione dell’utilizzo, almeno per la normativa italiana, è più che sufficiente a tutelare i diritti connessi all’immagine, considerato che non ricorre l’ipotesi di cui all’’art. 90 comma 2 L. n. 633/1941, che prevede che quando le fotografie non rechino le indicazioni prescritte dal comma 1, la loro riproduzione non può essere considerata abusiva e non è dovuto il compenso di cui all’art. 91, a meno che l’interessato non provi la mala fede del riproduttore.