Dopo anni di battaglie legali sono finalmente sono arrivati i pagamenti diretti per tutti gli obbligazionisti italiani possessori cosiddetti “Tango bond” coinvolti nel default argentino e tutelati dalla Task Force Argentina costituita dall'Abi, come previsto dal recente accordo di rimborso con il governo di Buenos Aires. A darne notizia Nicola Stock, presidente della Tfa, che in questi anni ha negoziato con il Paese sudamericano per tutelare i bondholder italiani incappati nel default del 2001. Si tratta dei creditori, che non avevano accettato alcun accordo di ristrutturazione dei due proposti dallo stato sudamericano e sottoscritti da molti investitori privati nel 2005 e nel 2010 e hanno fatto ricorso a un arbitrato internazionale o al giudice di New York. Nel primo caso, si tratta dell’arbitrato presso il Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti (ICSID) presso la Banca Mondiale, che ha preso il nome di Abaclat and others versus Argentine Republic (ICSID Case No. ARB/07/05). La Task Force Argentina (TAF), su iniziativa promossa dal Dott. Nicola Stock, ha quindi di raggiunto un compromesso con il governo argentino.
Stock si è dichiarato "pienamente soddisfatto per la felice conclusione di una vicenda a beneficio dei risparmiatori italiani affrontata con grandissimo impegno e senza mai mollare anche nei momenti più difficili. Un apprezzamento soprattutto alla grande determinazione degli obbligazionisti che con fiducia e tenacia hanno accolto negli anni tutte le soluzioni per arrivare a questo storico risultato nonché alle banche tutte che hanno attivamente collaborato alla buona riuscita anche di quest'ultima tappa".
Sulla base dell'accordo con l'Argentina, i 50.000 risparmiatori italiani hanno ricevuto il pagamento di un importo pari al 150% del valore nominale originario delle obbligazioni in default. La media dei pagamenti ruota attorno ai 25.000 euro così ripartiti geograficamente secondo le analisi in via di completamento: 72% Nord, 22,4% Centro e 5,6% Sud. La classe di età maggiormente coinvolta è tra i 56 ed i 65 anni. "Game is over, buone vacanze ai nostri rappresentati", ha concluso Nicola Stock che ad aprile aveva sperato che i soldi potessero arrivare in tempo per le ferie estive.
I risparmiatori italiani coinvolti sono circa 50mila e sulla base dell’Accordo con l’Argentina, hanno ricevuto il pagamento di un importo pari al 150% che corrisponde ad un guadagno di circa il 3% all’anno.
Le somme depositate dall’Argentina presso un fondo fiduciario sono arrivati nella disponibilità delle banche che dovrebbero avvertire ora i clienti detentori del conto titoli con le obbligazioni. Chiaramente non potranno attingervi quei creditori che, negli anni passati, hanno accettato come rimborso l’emissione di nuovi bond (“swap”).
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