POLIZZE HANSARD: CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PER RICICLAGGIO E TRUFFA

9/09/22

Con l’avviso di chiusura delle indagini preliminari è conclusa la prima fase della vicenda penale che vede indagati, per truffa e riciclaggio,  numerose persone legate al collocamento delle polizze Signature Bond Plus emesse da Hansard.
La notizia è riportata dal Il sole 24 ore nel supplemento Plus 24 del 3 settembre  a firma di Stefano Elli. Nell’articolo si ricostruisce la vicenda che potrebbe portare al rinvio a giudizio   di 12 indagati.
 

I PROTAGONISTI

Le indagini coinvolgono i vertici delle società che hanno partecipato al collocamento delle polizze unit linked:

Hansard Europe DAC con sede in Irlanda, emittente delle polizze Signature Bond Plus

IFB Italy attualmente risulta in liquidazione e irreperibile: società di intermediazione assicurativa che collocava le polizze per conto di Hansard.

Novium AG società svizzera che incaricata di selezionare gli investimenti per le polizze

A1 Holding poi confluita in Health Italia Spa. Secondo quanto riferito proprio ad essa pervenivano i capitali raccolti dai clienti.

Come più volte da noi ricordato,  gli investimenti erano diretti verso quote di fondi comuni di investimento (Global Quality selection, Go Global Opportunity) domiciliati alle Bermuda e gestiti dalla società svizzera: la Novium Ag Investment Solution.   In realtà Novium AG è tutt’altro che un gestore indipendente. Infatti la società è titolare del 100% delle quote di Novium Opportunity Umbrella Sicav che costituisce l’intero attivo dei fondi  delle Bermuda. 
Le indagini sono state svolte dalla procura di Milano e affidate al sostituto procuratore Cristian Barilli e al procuratore aggiunto Eugenio Fusco, subentrati a Luigi Furno che aveva avviato l’inchiesta.
 

 

I RISARCIMENTI AI RISPARMIATORI

La conclusione delle indagini potrebbe portare a miglioramento le prospettive dei clienti per recuperare le somme perdute. Infatti, da ora le persone offese dal reato potranno prendere visione del fascicolo ed individuare elementi probatori utili a dimostrare non solo la mala gestio, ma addirittura la frode, e rivendicare la restituzione delle somme anche in sede civile.

Infatti diventa sempre più chiaro che il collocamento delle polizze, oltre a violare tutti gli obblighi informativi a previsti dalla legge a tutela dei risparmiatori,  configurava una vera e propria attività truffaldina, vale a dire che le attività alla che dovevano costituire oggetto dell’investimento, in realtà erano scatole vuote.

Ricordiamo che, negli ultimi anni,  diversi giudizi civili hanno già accertato la violazione degli obblighi informativi a carico della compagnia assicurativa e dell’intermediario e condannato alla restituzione di tutto quanto pagato per lo polizze.

La corte d’appello di Torino in due occasioni ha condannato la Compagnia a risarcire i clienti. In altre occasioni i giudici, come quello del tribunale di Velletri, per approfondire la vicenda,  si sono avvalsi della facoltà di nominare un consulente tecnico d’ufficio, che ha esaminato a fondo la documentazione  e concluso che quello che i clienti sottoscrivevano era vero e proprio prodotto finanziario, altamente rischioso.

Per tutti i risparmiatori che intendono fare falere i propri diritti è importante, attivarsi tempestivamente per interrompere il decorso dei termini di prescrizione.   In caso di dubbio o per qualsiasi chiarimento sulle iniziative giudiziarie contattare i nostri uffici ai recapiti di sede 055 9362294 – email: info@aecifirenze.it

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